Progettare
In questa sezione troverete tutto ciò che nasce dal rapporto tra arte e storytelling, e anche qualcosa di più. Sono idee che prendono forma, a volte nascono da una suggestione, da una passione, da un’immagine, dal desiderio di approfondire e di fare ricerca, di scoprire cosa c’è dentro le cose e soprattutto il loro perché.
Progettare, pianificare, organizzare implica l’atto del costruire manipolando i materiali, siano essi concreti (oggetti come carta e pastelli); siano essi impalpabili (idee o immagini). Progettare è un processo, un percorso attraverso cui si scelgono i mezzi più adeguati per raggiungere uno scopo. Il mio si declina in questo “cassetto virtuale” dove riporto percorsi, dove trova collocazione un’idea, un principio, un dettaglio che possa diventare conoscenza per le persone, siano bambini o adulti. C’è chi oggi in modo molto affascinante chiama la progettazione “design didattico”, inserendo in questa idea le tecnologie, laddove le tecnologie digitali diventano nuovi strumenti per raggiungere il proprio potenziale educativo. Ogni tempo, infatti, ha le sue sfide, il suo linguaggio, la sua cultura, i suoi mezzi; ogni tempo può insegnarci qualcosa se siamo in grado di leggere, di cogliere gli accadimenti e trattenerne il valore.
La sfida consiste nel trovare la forma e gli strumenti più adatti ed efficaci, affinché il contenuto che voglio condividere arrivi a destinazione e possa essere l’occasione per l’altro di riflettere, oppure di ricevere un tassello utile alla sua crescita personale.
Progettare può diventare un racconto, ed è la forma più congeniale per dare visibilità ad un progetto e farne emergere la poetica. Il racconto ne documenta le fasi, sottolineando gli elementi degni di nota, che permettono di fare una riflessione e in ultima istanza approfondire, conoscere, migliorare.
Progettare è legato imprescindibilmente alla persona, ed è un certo orizzonte educativo lo spazio entro cui si muovono attività e progetti.
La persona è al centro dell’azione educativa, ed è fondamentale tenerlo sempre ben presente. Ho avuto dei Maestri, e li ho ancora fortunatamente, che mi hanno insegnato ciò che poi ho imparato sui libri, mi hanno testimoniato come si sta in un rapporto con l’altro. I Maestri a cui faccio riferimento sono persone, non necessariamente insegnanti, che mi hanno sempre comunicato l’importanza di avere una sguardo serio sull’altro, considerandolo nella sua globalità, l’essere umano è fatto di tante cose, non solo di razionalità o di emozioni. La persona nelle sue fragilità e nei suoi elementi di forza va accolta, ascoltata e aiutata ad esprimere ciò che ha dentro, nel rispetto della sua unicità, questa è senz’altro la sfida più ardua, molto spesso controcorrente, rispetto alla contemporaneità.