La Chimera del Berzieri e animali fantastici
Quando sentiamo parlare di Chimera, pensiamo ad un’idea di difficile realizzazione, un’utopia, qualcosa di inafferrabile che è davanti a noi.
Ma in questo articolo la Chimera è presente e si trova nella facciata dello stabilimento termale Berzieri. Si tratta di due sculture in grès ceramico che rappresentano una coppia di bestie feroci, che campeggiano sulla sommità della facciata e cingono la scritta THERMAE.
La Chimera è frutto della mitologia greca: un mostro con corpo di capra, testa di leone e coda di serpente che infestava i popoli della Licia, tanto che il re chiese al guerriero Bellerofonte di ucciderlo, lui che era forte, coraggioso e imbattibile a cavallo di Pegaso sconfisse Chimera e liberò il popolo Licio dall’orribile e nefasta creatura. Il mito è arrivato sino a noi attraverso il passaggio di diversi popoli.
Ecco una narrazione che racconta il mito di Bellerofonte, Pegaso e la Chimera, divisa in quattro parti e una versione più breve Il mito di Bellerofonte pensati per i bambini.
Le Chimere di Salsomaggiore sono state realizzate da Guido Calori che affiancava il maestro Chini e che realizzò altri elementi scultorei, come ad esempio le teste di drago cinesi.
La Chimera di Calori è dunque diventata il simbolo del Berzieri stesso, tanto da essere proposto come logo; essa raccoglie in sé tutti gli elementi Liberty e Déco presenti nella struttura.
Formella in metallo 15 x 10 cm, a fianco degli ambulatori. Particolare, copia in gesso Particolare, copia in gesso
L’attività che propongo ora consiste nel cercare le linee decorative presenti nella Chimera: da una foto ricaviamo i contorni della figura e le linee interne che rintracciamo nel disegno; ulteriore passaggio consiste nell’eliminare le linee decorative al suo interno e di crearne di nuove, colorando, infine, il risultato a piacere.
Immagini della Chimera, simbolo del Berzieri. Fasi di progettazione
Un’ulteriore attività che riguarda l’ambito dell’invenzione linguistica consiste nel creare nuovi mostri o animali fantastici abbinando nomi diversi, ad esempio il galloceronte, metà gallo e metà rinoceronte.
Un interessante documento in merito è quello di Bruno Tognolini che scrive delle “Chimere del linguaggio” oppure questo esperimento linguistico e visivo proposto da Alessio Sabbadini “Chimere semantiche“.
Giocare con le parole è divertente e aiuta non solo a liberare le energie creative, ma anche a confrontarsi con la lingua italiana. L’errore non è più tale: ad esempio Mosceriffo (vedi immagine sopra) non esiste, ma può esistere nell’immaginazione. Si sperimentano nuovi modi di scrivere e di parlare, ridendo fra sé e con gli altri delle ricerche e delle sperimentazioni fatte.