L’acqua in un racconto simbolico di forme e colori
“Donec totum impleat orbem” Fino a che non avrà riempito il mondo intero– Parte prima
Siamo di fronte ad un racconto forte e potente, che racchiude nella sua ineguagliabile bellezza una fitta foresta di simboli. Un racconto esoterico che si spinge fino alla radice primigenia e arcaica dell’esperienza umana e prima ancora della vita stessa. La storica dell’arte Maurizia Bonatti Bacchini ha studiato e descritto il racconto simbolico dei dipinti di Chini, nelle sue pubblicazioni possiamo rintracciare tutti gli elementi.
Ad un primo approccio il nostro sguardo è rapito dalle tre splendide donne, o meglio ninfe, trasportate da una brezza leggera: l’aria è palpabile pare un fluido che le avvolge e – assieme all’aria – anche i veli leggeri avvolgono e accarezzano le forme morbide, materne e le setose capigliature. Ad accoglierle un giaciglio di fiori: rose rosse e rosa, ne respiriamo il profumo, coinvolti nell’esperienza mistica. Una sfera lattiginosa e specchiante è sostenuta dalla forza muliebre da cui si sviluppano eterei veli e bollicine. Una vegetazione lussureggiante degna di un paradiso terrestre incornicia la scena, collega cielo e terra, mentre nello sviluppo dei rameci si intrecciano ad essi fiori, frutti e uccelli variopinti che ci restituiscono un’immagine ricca e vitale.
Chini però ci offre una chiave per entrare in un mondo ancestrale e da quella porta socchiusa a cui accediamo si apre ai nostri occhi un nuovo disegno fatto di simboli, che raccontano la vita scorrere dietro alle immagini. L’acqua, l’aria, il fuoco e la terra si combinano fra loro ed intrecciandosi danno origine ad un testo circolare in cui proprio l’acqua è elemento protagonista da cui trae origine la vita, simbolo di purezza, di salute e fecondità; nella piccola goccia d’acqua è racchiuso l’infinitamente grande ed essa si riversa nel terreno per renderlo fertile e fare germogliare una fitta foresta vegetale, luogo di rigenerazione e iniziatico per eccellenza, dove ci si rifugia per recuperare nuove energie e conoscenza, per intraprendere il cammino verso la verità. La forza dell’acqua dialoga con il fuoco, elemento maschile che permea e dà nuova vita, lo contiene, lo rinsalda. I tralci collegano idealmente cielo e terra e seguendo l’avvilupparsi di foglie e fiori l’acqua, dopo aver reso fertile la terra, diventa vapore e sale verso il cielo diventando aria. Sopra quella brezza sostano indimenticabili fanciulle, perché l’acqua è elemento femminile, che accoglie e grazie alla sua forza di trasformazione modella l’energia, scorre nelle profondità della terra e genera altro. Le linee curve del Liberty esprimono al meglio questa dinamicità, il movimento vitale e circolare che trabocca accompagna tutta la struttura del racconto, come pure i colori collaborano alla potenza espressiva delle immagini: il tema dell’acqua si sviluppa nell’oro dei riccioli che si arrotolano a spirale, anch’essa simbolo del moto perpetuo che soggiace alla vita, e decorano anche i lembi dei veli come piccole onde; è nel blu elettrico e nel turchese degli uccelli, nel verde acqua fra le fronde primaverili, è nel ceruleo dei veli che si librano lievi nel cielo; è nella sfera che contiene in embrione una nuova vita.